La domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, oltre all'iter giudiziale previsto dalle azioni legali, può essere proposta anche in via amministrativa: mediante istanza da presentare all'autorità consolare, nel caso in cui il richiedente risieda all'estero; o al comune di residenza, se il richiedente risiede in Italia. Lo stabilisce la circolare K28.1 del 1991, ovvero "Domande di riconoscimento della cittadinanza italiana ai sensi dell'art. 1 della legge n. 1, ovvero al Console italiano nella cui circoscrizione consolare risiede il richiedente straniero di origine italiana".
Lo studio legale Mignacca, con anni di esperienza, è in grado di fornire una consulenza affidabile sui requisiti di legge e sui documenti necessari, affinché la domanda presentata sia funzionale all'ottenimento della cittadinanza. Per questo motivo, dopo un'attenta analisi del dossier, inviamo la domanda online, essendo obbligatoria la sua presentazione attraverso il sistema telematico del Ministero dell'Interno. L'attesa a volte può essere lunga, quindi il nostro team accompagna ed eventualmente richiede il procedimento amministrativo, molto importante per cercare di ottenere la cittadinanza italiana il più velocemente possibile.
A volte, il termine per l'ottenimento della cittadinanza italiana presso i Consolati (sovraccarico di richieste) è anomalo, violando il diritto individuale al riconoscimento della cittadinanza. Ed è proprio qui che si inserisce la possibilità per il ricorrente di adire il Tribunale italiano territorialmente competente, secondo la sentenza del Tribunale di Roma, ordinanza 11 novembre 2019 della "Sezione dei diritti della personalità e dell'immigrazione", dove si evince chiaramente che «l'incertezza circa la domanda di riconoscimento dello status di civitas iure sanguinis italiana e la decorrenza di un termine ingiustificato in relazione agli interessi pretesi, che comporta anche un danno agli interessi stessi, equivalgono ad un diniego di riconoscere il diritto, giustificando l''interesse a ricorrere alla tutela giurisdizionale'.
Il nostro ufficio vi consiglierà il miglior percorso tra il percorso amministrativo e il percorso giudiziario, dopo un'attenta analisi di tutti i documenti necessari e la verifica dell'esistenza di una coda presso il Consolato competente che nega e impedisce il diritto personale.